Il diesse avversario contesta l’esultanza al 90′ e definisce il Teramo squadra di ‘piccoli uomini’
TERAMO – La sconfitta al 90′ non è andata giù alla Paganese che oggi per bocca del direttore sportivo Guglielmo Accardi sul sito ‘Campaniasoccer’ (poi rilanciato da TuttoC.com leggi qui) ha dato seguito, verbalmente, alla gazzarra indegna recitata dagli avversari a fine gara, quando il capitano campano Scarpa ha cercato il contatto fisico (rischiando grosso) con l’allenatore biancorosso Massimo Paci e la panchina teramana.
Animato da livore e da una buona dose di maleducazione, il tesserato della Paganese ha inveito contro l’esultanza dei giocatori del Teramo al raddoppio di Ilari che è valso la vittoria a fine gara. Come se fosse vietato dare sfogo alla propria gioia per un gol segnato. Accardi nega cioè il diritto all’essenza del calcio, l’esultanza. E ha definito il Teramo “una squadra di piccoli uomini”.
Il presidente del Teramo, Franco Iachini, non ha lasciato correre, giustamente, quella che è, a tutti gli effetti, una grave scorrettezza che potrebbe anche costituire violazione del principio di lealtà, perseguibile cioè anche dalla giustizia sportiva. Iachini lo ha fatto con grande stile.
Ecco il testo della sua replica.
“Avrei preferito non dar rilevanza alle dichiarazioni rilasciate dal Direttore sportivo della Paganese in data odierna sul portale ‘Campaniasoccer’, ma vista l’enfasi prodotta a livello nazionale, mi vedo costretto a dover replicare, al fine di tutelare l’immagine, la serietà e la professionalità della S.S. Teramo Calcio e dei suoi tesserati.
Nel confermare il dialogo avuto la mattina di sabato con il massimo dirigente del club azzurrostellato, alla richiesta prospettata del rinvio della gara, ho immediatamente ricordato il semplice rispetto del protocollo elaborato dalla FIGC, la sacrosanta osservanza delle regole di cui, tutti, dovrebbero essere a conoscenza, pur riconoscendo che quanto accaduto ai nostri avversari, possa capitare a noi o ad altri in futuro.
Cosa accadrebbe se ci fermassimo di fronte ad ogni singolo focolaio? Se non avessimo un protocollo cui attenerci scrupolosamente, dovremmo sospendere il campionato.
A nome della S.S. Teramo calcio, smentisco categoricamente, inoltre, che la deprecabile espressione “terroni” sia fuoriuscita da un membro dello staff o dei calciatori nel percorso che conduceva verso gli spogliatoi. Amiamo il nostro Paese, tutto, indistintamente, soprattutto in un momento di estrema delicatezza come quello attualmente vissuto a livello nazionale ed in un gruppo squadra, il nostro, che rappresenta la stragrande maggioranza delle regioni italiane.
Preferisco volontariamente glissare, invece, sulle vergognose parole indirizzate al nostro allenatore Paci al triplice fischio finale dopo una corsa spedita e con gesti inequivocabili, da parte del Capitano della Paganese che, con quella fascia al braccio, avrebbe dovuto fungere da esempio per tutti, invece di creare un clima che di ospitale aveva ben poco e che ha visto costretta la nostra squadra a dover festeggiare soltanto negli spogliatoi, e non sul campo di gioco, come la sportività più autentica e la “buona educazione” tanto decantata dal Direttore sportivo della Paganese, imporrebbero.
Non ci risulta che alle nostre avversarie che abbiano vinto al “Bonolis” nella passata stagione sportiva o nelle annate precedenti, sia mai stato loro riservato un simile trattamento o preclusa la possibilità di celebrare adeguatamente un successo.
Così come risulta essere pienamente giustificata l’esultanza prodotta per una vittoria al novantesimo, conquistata sul campo con sudore e sacrificio, proprio in virtù del massimo rispetto che nutriamo nei confronti della Paganese e di tutte le antagoniste di questo difficile campionato.
Dopo una giornata, peraltro, convulsa per tutti, anche per i nostri tesserati, costretti a rimanere confinati in una struttura alberghiera per diverse ore in più rispetto a quanto preventivato e sottoposti ad un’altra serie di tamponi.
L’auspicio che, invece, vogliamo rivolgere alla Paganese con tutto il cuore, è che i casi di positività accertati possano presto tramutarsi in negatività e che i medesimi calciatori possano tornare ad essere protagonisti sul rettangolo di gioco, per regalare un momento di spensieratezza a quanti siano legati dalla passione per questo sport, di fronte all’emergenza sanitaria in corso”.
Il Presidente, Ing. Franco Iachini